Disteso tra i vigneti che a ovest di Verona fanno da cornice ai colli di Custoza, situato in un ambiente paesaggistico miracolosamente intatto, il Golf Club Verona si pone come l’itinerario di elezione nel tradizionale turismo golfistico del nord Europa. La società immobiliare nasce nel 1960 su iniziativa di due illuminati fondatori: Alberto Farina e Harold Gent cui s’aggiunge l’anno seguente un ristretto numero di soci tra i quali Gianfranco Fedrigoni, Giacomo Galtarossa, Patrizio Tiberghien ed Italo Cannella. Nel 1963 si inaugura un percorso a 9 buche sapientemente tracciato da John Harris e raddoppiato nel decennio successivo sull’onda dell’incrementato interesse che l’iniziativa andava riscuotendo. Dal 1969 al 1971 Giulio Cavalsani ha contribuito ad effettuare un restyling del percorso. In quest’ultimo quinquennio, ed in occasione del 40° anno di fondazione, il circolo ha vissuto un complesso e meditato processo di aggiornamento nelle sue funzioni cardine, quali le strutture ricettive ed il percorso, rispettosamente rivisitato e reso più aggressivo dalla matita di Baldovino Dassù ed Alvise Rossi Fioravanti. Alle prime nove buche, strette da copiosa vegetazione e rese impegnative da greens ben difesi da mounds e bunkers, fa seguito una sequenza conclusiva caratterizzata da fairways ampi e ondulati ma pur tuttavia tecnicamente omogenei con la parte iniziale del tracciato. Oggi il Golf Club Verona fa parte dei Circoli più prestigiosi per il fascino del percorso, la club house, la sua storia e la cordiale puntualità degli addetti alle varie funzioni. Il Club ha ospitato un Open nel 1988 vinto da Silvio Grappasonni e uno nel 1989 vinto da Costantino Rocca e varie edizioni di Campionati Italiani e parecchie Pro-Am. Il record del Campo è di Jasper Parnevik con 65 colpi. Da sempre fautore di una gestione agronomica eco-compatibile e di basso impatto ambientale il Golf Club Verona ha conquistato la prestigiosa bandierina verde: impegnati nel verde "Committed to Green". Percorso collinare con pendenze solo a tratti impegnative. Strette e più corte le prime nove buche; lunghissime ma anche più ampie le seconde. I greens sopraelevati obbligano ad approcci ben calcolati. Driving Range con putting green a due livelli, pitching green, chipping green e bunkers.